Storia
La storia della sede della Canottieri Lario è stata, come in tutti i bei romanzi, caratterizzata da tenacia ed ingegno. Correva l’anno 1888 quando i primi circoli della Federazione Canottaggio Italiano hanno mosso i loro primi passi nella non lontana Torino, ed in meno di tre anni si è creato un simile nucleo atletico anche in Como. Era il 4 gennaio 1891, ed era appena nata l’Associazione Sportiva Dilettantistica più significativa e rappresentativa del lago.
Chiaramente l’edificio ospitante la società era ben diverso dall’attuale. Tutta la zona del lungolago andava considerata come improntata al prioritario traffico di navi e battelli, quindi con una serie di numerosi moli d’attracco, e perfino di un’area semi-paludosa (il cosiddetto Prà Pasquée, l’area da Santa Teresa sino a dove ora sorge il Tempio Voltiano). I primi lariani hanno trovato pertanto rifugio in un capannone sorgente presso Sant’Agostino – zona Viale Geno.
La seconda tappa (1891) ha visto, invece, i canottieri comaschi riunirsi presso quella che le fonti storiche hanno descritto addirittura come una villetta, una costruzione con annessa rimessa che doveva trovarsi vicino ai bagni pubblici Bindella, all’incirca dove ora sorge l’hangar dell’Aero Club Como (all’epoca ovviamente inesistente). Tale struttura ha resistito agli alti e bassi della Prima Guerra Mondiale ed ha visto un constante viavai di barche sino al 1930.
Nel pieno floruit del Razionalismo comasco, capitanato dal giovane Giuseppe Terragni, tutta l’area precedentemente descritta ha subito un importante stravolgimento. Si è deciso di creare qui un vero e proprio polo sportivo che, immediatamente fuori dal centro, raccogliesse alcuni degli elementi ginnici necessari alla vita di una città in espansione. Sono così sorti lo stadio, la piscina, l’idroscalo e le strutture gemelle dello Yacht Club e della Canottieri Lario.
Più precisamente si è avuto tale rinnovamento (novità in termini sia di materiali, sia di soluzioni) nel 1931, quando l’ingegnere Gianni Mantero ha realizzato la visione di Terragni nella struttura razionalista di Viale Puecher; stabile costruito grazie al generoso lascito di Antonietta Sinigaglia, che ha desiderato così omaggiare la memoria del figlio Giuseppe, campione remiero caduto in guerra (nell’edificio anche la sezione dell’Associazione granatieri in congedo).
Una nota curiosa: uno stabile tanto importante e tutt’oggi di grandissima rilevanza, è stato realizzato in soli sette mesi! Nel luglio del 1931 quindi la presa di possesso ufficiale da parte degli atleti. Sin da subito è stato carattere distintivo l’ardito trampolino in cemento armato a sbalzo sul lago, icona della tempra del canottiere lariano, proteso verso le acque. È, inoltre, nata proprio con la Lario la prima vasca voga in Italia, e sino a tutt’oggi considerata una delle migliori!
L’impianto, veramente essenziale, introduceva con l’ingresso in un ampio salone destinato a segreteria e soggiorno, con una parete vetrata vista lago. A desta e sinistra, pertanto, i locali di servizio. L’edificio è stato ampliato nel 1983 per volontà di Enrico Mantero, che ha aggiunto il grande volume in vetrocemento (con palestra e piscina all’aperto) annesso al fronte lago, in una perfetta integrazione colla struttura originaria del progetto paterno.
Scrivendo una pagina importante dell’architettura razionalista nel territorio comasco, la dimora “Canottieri Lario” è ancor oggi un nome di primaria grandezza, oggetto di visite ed additata come esempio in tutti i manuali della più recente storia dell’arte. Ed un po’ a titolo riassuntivo di questa preminente grandezza, sull’architrave superiore della porta di ingresso campeggia il moto sociale, in latino, voluto dagli stessi fondatori: parant fortia pectora remi.