Pubblico d’eccezione per la mostra “La Lario in Arte”
Tre artisti, tre assessori, due campionesse del mondo e tanto tanto pubblico per l’inaugurazione della mostra “La Lario in Arte. 120 quadri per 120 anni” in programma fino al 22 marzo nello Spazio Culturale Antonio Ratti (Ex Chiesa di San Francesco) di Como, in largo Spallino. Sono stati l’assessore comunale all’Istruzione e alla Famiglia, Anna Veronelli e il collega allo Sport, Stefano Molinari a tagliare il nastro inaugurale. Il titolare del dicastero della Cultura, Sergio Gaddi, che ha patrocinato l'evento (e ha particolarmente apprezzato il suo ritratto in esposizione, realizzato da Vincenzo Mascoli), ha optato invece per una visita lampo verso sera, durante una pausa dell’allestimento della grande mostra sulla Belle Epoque in programma a Villa Olmo. Numerosi gli atleti, i soci e i tecnici della Canottieri Lario G.Sinigaglia presenti, a iniziare dalle campionesse del mondo Claudia Wurzel e Sabrina Noseda, anche loro ritratte tra le opere esposte. Quattro i percorsi dell’esposizione curata dal consigliere della Lario e giornalista Paolo Annoni in collaborazione con il vicepresidente della Canottieri Leo Bernasconi e con il collaboratore di sede, Emilio Gaglione. Per festeggiare il suo 120° compleanno, dopo il concerto organizzato in novembre al Teatro Sociale, la Canottieri Lario G. Sinigaglia ha voluto regalare alla città di Como una mostra d’arte contemporanea e di storia del canottaggio. Un inedito connubio, quello tra sport e arte, con le opere di Gianpiero Bonfantini (che coprono le pareti dell’abside della chiesa), di Giorgio69 al secolo Giorgio Lazzarin (sulla navata sinistra) e Vincenzo Mascoli (sulla navata destra). Punto di incontro e contagio, tra arte e canottaggio dei "salottini" divisi da pannelli sulla storia e l'architettura della Lario arredati dalla Bpa International di Cabiate, che da tempo collabora con Giorgio Lazzarin. I tre artisti hanno stili completamente diversi. Il brianzolo Lazzarin espone composizioni astratte, vengono realizzati con una tecnica vicina al collage: cinghie di motori, dischi da carrozziere e cinture di sicurezza rigorosamente già usati e con una vita alle spalle, sono applicati su tele che, in questo nuovo momento creativo coperte dai colori acrilici diventano oggetti d’arredo. Anche il piemontese Bonfantini sperimenta tecniche nuove,usando materiali insoliti tra i quali lo stirodur e il polistirolo. La sua è una “pittura rialzata” come la definisce il figlio Luca. "Cerco sempre – spiega lui stesso - di creare il volume con la materia, usare il pennello come uno strumento per scolpire il dipinto. Concepire quasi un bassorilievo fatto di linee di colore che si uniscono come fili su un telaio”. Vincenzo Mascoli, pugliese di Corato, in provincia di Bari, ma con diversi legami con il Lario, ha portato in mostra “Faces – Volti Emozionali”. Trenta tavole a tecnica mista che propongono altrettanti ritratti contemporanei. Nella prima nicchia la storia della Lario con Sinigaglia e i campioni dei giorni nostri. In quella centrale 10 volti del luogo che vivono la città che si mescolano a volti dell’artista in un’incontro relazionale quasi a voler già presentare l’ultima nicchia dove dodici pezzi sequenziali rappresentano il mondo e il modo che l’artista ha di concepire l’arte. Nel corpo centrale della chiesa, sei barche della Lario, due sono appese al soffitto, lo skiff che fu di Giuseppe Sinigaglia e il singolo Salani “Carlo”, ultimo arrivato in viale Puecher. A terra la mitica jole a due Pamapara del 1952, due “due senza” uno del 1970 di legno e l’altro di fibra di carbonio, un ultimo singolo di legno di proprietà del socio ed ex vicepresidente Tonino Marletta, che ha esposto anche i suoi modellini di barche. L’inaugurazione è stata allieta dalla musica da camera di Alessandro Apinti (violino) Carlo Moretti (flauto) e Umberto Pedraglio (violoncello). Prima della musica, il presidente della Lario, Enzo Molteni ha dato lettura dei “Ritornelli del canottiere”, scritti dall’indimenticato Sandro De Col (campione e dirigente della Lario, scomparso nel 1950 in un incidente nautico) e musicati dal celebre Maestro comasco Umberto Zeppi. De Col dedicò i ritornelli alla “mamma dei canottieri”, Antonietta Porta Sinigaglia, che con il suo generoso lascito contribuì nel 1931 alla realizzazione della nuova sede della Lario. E c’è molto Sinigaglia naturalmente nella mostra “La Lario in arte”, compresi degli inediti e preziosi reperti scovati dai collezionisti comaschi Enrico Levrini e Fabio Bedulli, oltre a delle autentiche rarità, come la raccolta di tutti i telegrammi inviati per la vittoria di Sinigaglia a Henley nel 1914 e anche per la prematura scomparsa del campione sul fronte italo-austriaco. I visitatori possono trovare esposto in mostra e avere una copia fino ad esaurimento delle stesse, del prezioso cofanetto libro+cd musicale “Singul de Punta” di Davide Bernasconi, Gerardo Monizza e Vito Trombetta edizione Nodolibri per gentile concessione della casa editrice comasca. Un omaggio naturalmente che la Lario vuol fare all’amico della Lario Davide Van De Sfroos, reduce dalla fatiche e dal successo nazionale di Sanremo. Van De Sfroos che dedicò ai canottieri della Lario “Singul de Punta” e che è stato più volte protagonista di performance indimenticabili e straordinaria nella “sua” Canottieri Lario, l’ultima durante la cena sociale 2009. Ingresso alla mostra e materiali gratuiti, dicevamo, anche se tutti saranno invitati a sostenere in occasione della mostra, con un contributo anche di modesta entità, l’impegnativo ed oneroso progetto disabili della Canottieri. Gli orari di visita sono Lunedì-Venerdì 10.30-12.30 16-20 Sabato e domenica 11-20. Ingresso libero. Per informazioni e organizzazione di visite guidate o gruppi 031.574720. Dal 5 al 22 marzo a Como, Spazio Culturale Antonio Ratti "La Lario in Arte".
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