Sede
Dopo l'esordio a Sant'Agostino e alla fine del primo conflitto mondiale, la Lario trasferì la sede in una palazzina vicina ai bagni pubblici Bindella e le barche nei vecchi hangar dell’allora Pra' Pasquee. Nel luglio del 1931 il passaggio nella struttura razionalista di viale Puecher, attuale sede della Lario, progettata ed eseguita dall'ingegner Gianni Mantero, e ben inserita nel "Museo Urbano dell'Eclettismo del Futurismo e del Razionalismo Comasco" tra lo stadio, lo Yacht Club e il monumento ai Caduti. L'ingresso della Lario nella nuova sede si deve anche al lascito di Antonietta Sinigaglia, madre di Giuseppe. La generosa Antonietta chiese come unica clausola di ospitare nell'edificio la sezione dell'Associazione granatieri in congedo. Il gesto della "mamma dei canottieri" viene ricordato in sede con una lapide. L'edificio è un esempio di razionalismo e solarità mediterranea.
L'ardito trampolino in cemento armato a sbalzo sul lago dà ancora oggi idea dello spirito innovatore che ha animato il progettista. Oltre al trampolino ricordiamo la vasca voga, gli ampi saloni, la palestra, il ristorante ed il terrazzo panoramico. Nel corso degli anni si sono aggiunte altre strutture, sempre nel pieno rispetto delle linee razionaliste dell’edificio: la piscina pensile, la seconda palestra, il locale sauna.